“Le frontiere per l'EVOO, sempre più social e educazione”. L’analisi e i dati della Camera di commercio italiana in Giappone: “Agli oli italiani si riconosce una qualità più alta”.

Quali sono le nuove frontiere per l’olio extravergine di oliva in Giappone?

La Camera di commercio italiana nel Paese asiatico (ICCJ) non ha dubbi: “Sempre più social e educazione”.

Inizia così l’analisi del rapporto tra il Giappone e questo prezioso estratto di olive, da parte dell’organismo che, ormai da dieci anni, dedica ai migliori oli di oliva un prestigioso premio ormai noto in tutto il mondo, il Japan Olive Oil Prize (JOOP) .

Proprio in questi giorni si è conclusa, con successo, l’ultima edizione.

Ed ecco, come di consueto, l’analisi e i dati che la Camera di commercio italiana in Giappone mette a disposizione.

Il primo: “Dai supermercati ai ristoranti – fa sapere l’istituzione ormai radicata nel Paese nipponico - questo prodotto rappresenta ancora una nicchia di mercato ma con margini di sviluppo decisamente incoraggianti, in cui gli oli spagnoli e quelli italiani occupano più del 90%. Se i primi hanno un volume di vendita maggiore, anche grazie a un prezzo molto competitivo, agli oli extravergine di oliva italiani si riconosce una qualità tendenzialmente più alta”.

Ma quali sono le strategie vincenti per far davvero conoscere e apprezzare questo estratto? 

“Olio d’oliva, olio raffinato, olio vergine: queste sono solo tre delle generiche - e a volte ingannevoli - denominazioni utilizzate per riferirsi all’olio extravergine di oliva, prodotto di ben altra categoria, qualità e proprietà benefiche”, è l’analisi della ICCJ.

Il Giappone è un Paese che, soprattutto dall'incidente di Fukushima nel 2011, ha prestato sempre maggiore attenzione alla sicurezza alimentare e al concetto di alimentazione salutare. È in questo quadro – continua la nota - che l’olio extra vergine di oliva, già comunque introdotto negli anni ‘90 con il boom della cucina italiana, ha ripreso il suo percorso di diffusione, seppur  con un consumo pro capite ancora limitato”.

Ed eccoci al punto: la dieta quotidiana e l’importanza che l’uso di succo di olive di alta qualità ne faccia parte, per sprigionare tutte le sue benefiche potenzialità.

È questo anche il cuore del messaggio che il progetto dell’Unione europea - Oliveoileu.jp - porta tra i consumatori giapponesi attraverso la sua piattaforma e i suoi canali social.

Scrive la Camera di commercio italiana in Giappone: “La dieta quotidiana in Giappone vede nella salsa di soia il principale condimento in cucina, ma l’EVOO, proprio alla luce di un crescente interesse verso gli aspetti salutistici dell’alimentazione, sta gradualmente trovando la sua strada. Nella missione educativa e di diffusione della cultura dell’olio in Giappone, il Japan Olive Oil Prize (JOOP) è ormai da dieci anni in prima fila. Nato nel 2012 JOOP si è imposto in Asia e nel mondo (sesto concorso globale secondo la rivista Olive Times di NY), e  raccoglie oggi 500 oli da 21 Paesi, con un ricco calendario promozionale annuale che prevede la partecipazione dei vincitori a eventi, masterclass con chef professionisti e open day per gli operatori di settore”.

Una missione educativa perfettamente in linea con lo spirito di Oliveoileu.jp.

Proprio questa settimana – annuncia infine la ICCJ - verranno presentati ai media giapponesi i vincitori dell'edizione 2022, con anche una degustazione guidata da uno dei giurati, ponendo l'attenzione su come distinguere un olio extravergine di qualità. Oltre alla pagina Facebook, da quest’anno il concorso ha aperto anche un nuovo account Instagram, mirando così a raggiungere un’ulteriore fetta di utenti attivi sui social e portando avanti in maniera ancora più efficiente e strategica la sua missione educativa”.

Ed ecco, per chi volesse vedere come si degusta questo prezioso estratto, il video di uno degli eventi tenuti dalla ICCJ in Giappone con al centro i più pregiati oli extra vergine di oliva: https://fb.watch/dxwfuDsSLB/ 

 

26 luglio 2022

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