Non tutto l’olio d’oliva è uguale. Anzi, occorre imparare a distinguerlo bene, perché a ogni tipologia corrispondono valori che ne influenzano purezza e qualità.
L’Unione Europea, ha promosso una classificazione degli oli d’oliva secondo parametri rigorosi per salvaguardare l’elevato valore merceologico dell’olio d’oliva europeo e impedirne commistioni con oli di minor valore commerciale, come quelli di sansa e di semi, garantendo al contempo il consumatore dai pericoli di truffe e di sofisticazioni.
La classificazione è stabilita e contenuta nel regolamento n. 2568/91 modificato dal regolamento di esecuzione (UE) 2019/1604 della Commissione per garantire l'applicazione a livello dell'Unione delle più recenti norme internazionali stabilite dal COI e determina:
L’Unione Europea, ha promosso una classificazione degli oli d’oliva secondo parametri rigorosi per salvaguardare l’elevato valore merceologico dell’olio d’oliva europeo e impedirne commistioni con oli di minor valore commerciale, come quelli di sansa e di semi, garantendo al contempo il consumatore dai pericoli di truffe e di sofisticazioni.
La classificazione è stabilita e contenuta nel regolamento n. 2568/91 modificato dal regolamento di esecuzione (UE) 2019/1604 della Commissione per garantire l'applicazione a livello dell'Unione delle più recenti norme internazionali stabilite dal COI e determina:
- le caratteristiche fisico-chimiche, quali il livello di acidità, l'indice di perossido, per stabilire lo stato ossidativo di un prodotto, la composizione degli acidi grassi e di altri componenti chimici;
- le caratteristiche organolettiche (sensoriali), quali il fruttato e l'assenza di difetti (gusto, colore, odore, tatto), che dipendono da vari fattori come il tipo di oliva, il suolo, le condizioni climatiche, la data di raccolta delle olive.

