Olivicoltura, arma vincente contro il cambiamento climatico

L’olio d’oliva non è solo alimentazione. Il Consiglio Oleicolo Internazionale (COI), che è stato definito come “l’Onu dell’olio”, ha proposto di nominare l’olivo “protettore della Terra”. 

 

Sin dai tempi più antichi, come emerge anche nei testi considerati sacri da popoli e culture diversi, l’olivo è considerato il simbolo della pace per eccellenza.

 

Una pianta millenaria che adesso si pone, per le sue peculiarità, anche come lo strumento più efficace per combattere la “guerra” al cambiamento climatico. 

 

Secondo diversi studi agronomici – a detta degli esperti del settore -  l’olivo rappresenta un freno all’erosione del suolo e assorbe in media 2 kg di CO2 al giorno: la coltura olivicola e la produzione di olio d’oliva sono quindi essenziali per il contenimento dei gas alteranti, che provocano il riscaldamento globale”. 


Discende da questa consapevolezza l’intesa siglata tra COI e FAO (The Food and Agriculture Organization, Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura), con l’obiettivo di intensificare la cooperazione tecnica e scientifica a sostegno del settore olivicolo globale. 

La firma di questo accordo si è registrata nel giugno 2021, durante la 113esima sessione dei membri del Consiglio olivicolo internazionale.

Abdellatif Ghedira, direttore esecutivo del Coi, e Mohammed Manssouri, direttore del Centro investimenti della Fao, hanno sottoscritto un accordo storico per una collaborazione “complementare e cruciale”.

Gli obiettivi sono articolati e mirano innanzitutto a “Garantire la sicurezza alimentare, stabilendo una legislazione armonizzata a livello internazionale che protegga consumatori e produttori”, ma anche “a rendere il settore olivicolo più produttivo e sostenibile, promuovendo la cooperazione tecnica e il trasferimento di tecnologie, e sostenendo iniziative di ricerca e sviluppo”.

Nell’accordo, inoltre, si punta a “ridurre la povertà rurale attraverso la promozione del consumo di prodotti olivicoli, la diffusione di informazioni sull’economia olivicola e il miglioramento del clima imprenditoriale per gli investimenti” e ad “abilitare sistemi agroalimentari olivicoli che siano inclusivi ed efficienti, promuovendo la conservazione ambientale e la produzione sostenibile” senza dimenticare – come evidenziato anche dal magazine specializzato Foodweb.it - quanto sia fondamentale, specie in epoca pandemica, “aumentare la resilienza del settore olivicolo”.

La prossima sessione del Coi si terrà nel novembre 2021 a Tbilisi, in Georgia, mentre la sessione plenaria si svolgerà il 25 novembre 2021 – e il giorno successivo si celebrerà la Giornata mondiale dell’olivo.

Tutte queste azioni ben si accordano con quanto l’Unione Europea mette in campo per la valorizzazione dell’olivicoltura e per la qualità, tracciabilità e certificazione dell’olio di oliva europeo.

Tra tali misure europee riveste un ruolo preminente il programma di comunicazione e informazione denominato Oliveoileu.jp.

Si tratta di un articolato piano di informazione – coordinato per conto dell’UE dall'Organizzazione italiana di filiera dei produttori olivicoli del Lazio OP Latium -  che si irradia da una piattaforma istituzionale appositamente sviluppata per far arrivare in Giappone, tra i maggiori importatori mondiali del prezioso estratto mediterraneo, informazioni sicure, certificate, attendibili.

Dal portale online https://oliveoileu.jp/ è possibile conoscere tutto ciò che c’è da sapere sull’olio di oliva europeo: dalle varietà colturali ai metodi di produzione e trasformazione; ed ancora qualità, controlli di origine, sicurezza alimentare, fino a tutti gli utilizzi possibili di questo prodotto esclusivo in cucina, e per la cura e il benessere del corpo e della mente.

 “Olio d’oliva europeo – Stile di vita mediterraneo quotidiano” è il cuore di questo messaggio. 

Una filosofia che è fortemente affine – negli obiettivi - all’intesa siglata tra Coi e Fao. 

L’olivo è un patrimonio mondiale, è amico dell’ambiente, è il ponte tra passato e futuro. Un futuro che promette salute e benessere alla terra e ai suoi abitanti, dall’Europa fino al Giappone.  

 

Fonte

https://www.foodweb.it/2021/06/olio-siglata-lintesa-tra-consiglio-oleicolo-internazionale-e-fao/

14 ottobre 2021

CONDIVIDI
Il contenuto della presente campagna promozionale rappresenta soltanto l’opinione dell’autore che se ne assume la responsabilità esclusiva.
La Commissione europea non accetta alcuna responsabilità per qualsiasi utilizzo che possa essere fatto delle informazioni ivi contenute.