Nasce “Olio di Roma Igp”

L’olio di oliva di Roma, tra i più antichi e pregiati al mondo, ha ottenuto dalla Commissione Europea il riconoscimento del marchio di origine Igp, acronimo di “Indicazione geografica protetta” (ecco il documento ufficiale dell’Unione Europea in lingua inglese https://bit.ly/2WS9m85).
Il suo nome è “Olio di Roma Igp” e questa denominazione equivale a una autentica incoronazione, per il pregiatissimo olio di oliva “degli antichi romani”.
Per comprendere bene la portata di questo via libera, da parte delle istituzioni europee, bisogna rammentare che, perché un prodotto sia riconosciuto Igp, almeno una tra le fasi di produzione, trasformazione e/o elaborazione del prodotto deve avvenire all'interno di un'area geografica determinata. E solo i prodotti agricoli e alimentari con indiscutibile qualità e altissima reputazione, legate all'origine geografica, possono essere riconosciuti Igp.
“La denominazione Olio di Roma riguarderà 316 comuni del Lazio: 107 nel territorio della Città Metropolitana di Roma Capitale, 27 in provincia di Latina, 35 in provincia di Rieti, 60 in provincia di Viterbo, 87 in provincia di Frosinone per una produzione totale di circa 75.000 tonnellate di olive e 10.550 tonnellate di olio ogni anno, per un valore economico complessivo di quasi 52 milioni di euro”: questi i dati forniti dalla Confederazione Nazionale Coltivatori Diretti italiana (Coldiretti), la maggiore associazione di rappresentanza e assistenza dell'agricoltura italiana che associa ben 1,6 milioni di agricoltori.
Con l’Olio di Roma Igp, il Made in Italy conquista il tetto del mondo nella produzione di extravergine di qualità: l’Italia vanta, infatti, il numero più alto di denominazioni riconosciute in Europa.
Solo nel Lazio si trovano 4 Dop riconosciute, ovvero: l’olio extravergine d’oliva “Canino”, “Sabina”, “Tuscia” e “Colline Pontine”.
Roma, Capitale del mondo, diviene ora anche Capitale dell’olio di oliva, un patrimonio che conquista i palati di tutti i Paesi, Giappone in testa, grazie agli effetti positivi sulla salute provati da innumerevoli studi scientifici.
Le qualità dell’olio degli antichi romani, oggi Igp, sono ampiamente testimoniate da secoli e secoli di storia.
Scriveva Plinio il Vecchio nel suo Naturalis historia: «Ci sono due liquidi che sono particolarmente gradevoli per il corpo umano: il vino all'interno e l'olio all'esterno. Entrambi sono eccellenti prodotti naturali, ma l'olio è assolutamente necessario, e l'uomo non ha sbagliato a dedicare i suoi sforzi ad ottenerlo».
La prestigiosa rivista “Storica” di National Geographic (NG) ben riassume l’unicità dell’olio degli antichi romani e il contributo storico che questo popolo diede allo sviluppo delle tecniche di coltivazione e trasformazione delle olive in prezioso “oro liquido”.
L’olio era “un prodotto indispensabile nella vita quotidiana degli antichi romani che non solo lo usavano come condimento in cucina, ma anche come combustibile per l'illuminazione e come unguento alle terme – scrive María José Noain nel suo reportage NG - la produzione dell'olio era stata tramandata dai fenici e dai greci, ma ai romani va riconosciuto il merito di averlo trasformato in una sostanza comunemente utilizzata da tutte le classi sociali.
“L'olio – certifica la rivista storica - era un elemento fondamentale della dieta romana. Marco Gavio Apicio, nel suo famoso ricettario De re coquinaria, lo menziona in più di trecento ricette. Veniva impiegato per condire, cucinare e friggere ed era anche un ingrediente base nella preparazione delle salse. Inoltre, prima di servire un piatto, che fosse a base di pesce, carne, verdure o legumi, era comune irrorarlo con qualche goccia d'olio. Pure nella pasticceria i romani utilizzavano questa sostanza. Una ricetta dolce di Apicio diceva: “Tostare i pinoli, le noci sbucciate; mescolare con miele, pepe, garo, latte, uova, un po’ di vino puro e olio”».
“Un indice dell'importanza dell'olio nella dieta romana è che Giulio Cesare lo incorporò nell'annona, una fornitura gratuita di grano che veniva data all'esercito per il suo mantenimento. Da quel momento in poi, la richiesta di olio aumentò notevolmente. La presenza di questo prodotto tra i soldati di stanza al confine settentrionale dell'Impero indica inoltre che i popoli dell'Europa centrale e settentrionale lo stavano incorporando nella loro dieta”, riporta ancora il National Geographic.
E in questi giorni, nei quali gli occhi del mondo sono puntati sulle Olimpiadi di Tokyo, non si può non menzionare uno degli usi dell’olio che, tra gli antichi romani, ci ricordano grandi gesta e inimitabili imprese eroiche: “Chi praticava esercizio fisico nelle sorgenti termali romane ungeva il proprio corpo con olio prima di allenarsi nell'arena o in palestra”.
Basta guardare indietro per comprendere che l’Olio di Roma Igp custodisce secoli di storia e di amore.
Il marchio dell’Unione Europea rende ora chiaramente riconoscibile questo prodotto impareggiabile: all’origine dell’olio degli antichi romani c’è il grande cuore di chi lo produce e la qualità di aziende altamente specializzate e certificate.
Da Roma al mondo, il migliore olio della storia.



Fonti:

● https://www.coldiretti.it/economia/ue-con-lok-alligp-roma-litalia-e-leader-mondiale-dellolio
● https://www.facebook.com/ColdirettiLazio/posts/3012738112296594
● https://www.storicang.it/a/lolio-doliva-sostanza-multiuso-degli-antichi-romani_14928

10 agosto 2021

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